Il verdetto olandese

Chi temeva che le elezioni politiche olandesi avrebbero visto il successo di formazioni politiche contrarie o critiche nei confronti dell’euro, può tirare un sospiro di sollievo. La destra di Wilders, che aveva cambiato il suo obiettivo dalla lotta agli immigrati all’uscita dalla moneta unica, è stato pesantamente punito, dimezzando i consensi; il partito socialista di Roemer, che propugnava, come Siryza in Grecia o SEL in Italia, una totale revisione del fiscal compact e ancora ad agosto nei sondaggi veniva segnalato come primo partito, ha confermato lo striminzito dieci per cento di tre anni fa. A vincere, guadagnando emtrambi dieci seggi rispetto alle precedenti consultazioni, sono stati i partiti pro-Europa: i liberal-conservatori del premier uscente Rutte, che in campagna elettorale ha smussato i toni da falco riguardo al rispetto delle regole di bilancio ed i laburisti trascinati dal nuovo leader Samsom, proveniente dalle fila del movimento ambientalista, grande carisma oratorio, che propone in linea con i socialisti francesi, un approccio graduale nei confronti del debito pubblico: meno austerity, investimenti per la crescita, consolidamento delle politiche di welfare.

E’ quasi sicuro che si vada verso un “governissimo” fra le due principali forze politiche, prospettiva che molto probabilmente potrebbe verificarsi anche in Germania, a maggior ragione dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale tedesca che prevede maggioranze parlamentari qualificate per incrementi del fondo salva-stati, ed in Italia sia pur in forme tutte da verificare.

L’impressione che si ricava dalle ultime tornate elettorali in Europa, ad eccezione della Grecia, il cui voto è stato inevitabilmente condizionato dalla durissima crisi economico-sociale, è che i sentimenti anti europei, siano ancora minoritari: alla classe politica continentale il compito di non far divampare la brace del malcontento che cova sotto la cenere.

Alfonso Isinelli

fondazione nenni

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One thought on “Il verdetto olandese

  1. Davvero? Una volta le classi politiche socialiste avevano obbiettivi diametralmente opposti… 🙂

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